Marco Bianchi e il mio weekend in cucina

La settimana lavorativa ha avuto un momento divertente: sono andata a intervistare Marco Bianchi, lo chef-ricercatore di Tesoro salviamo i ragazzi, in onda su FoxLife, perdendomi quelle sei volte nella nebbia ma alla fine trovando il posto.
Lui è molto simpatico, divertente, giovane (ha 33 anni ma dal vivo sembra un adolescente: se il merito è anche il mangiare sano, inizio a farci delle serie riflessioni), sa un miliardo di cose sugli alimenti giusti e quelli da evitare e poi lavorare con la mia amica fotografa Stefania Sainaghi è sempre un piacere.
L’intervista uscirà a breve su Grazia e poi qui sul blog; nel frattempo vi anticipo che mi ha detto di mangiare tantissimo pesce (e qui ci siamo), tantissima frutta e verdura (ok per la verdura, sono un po’ indietro sulla frutta) e tanti cereali integrali (e qui proprio sono un disastro: non mi piacciono, non vanno d’accordo con la dieta, non li ho mai in casa).
Però venerdì ho comprato finalmente le pentole con il fondo di ceramica (Moneta; se volete, a Milano trovate la batteria con lo sconto del 40% da Kasanova in corso Buenos Aires), i coltelli di ceramica e i mitici coppapasta, dei quali ho scoperto l’esistenza solo recentemente, durante Masterchef e mi sono chiesta: ma io, come ho potuto cucinare finora, priva dei coppapasta?


Quindi il weekend è stato ad alto tasso di cucina: in omaggio a Marco Bianchi tutto pesce e verdure, per cui in arrivo le ricette di spaghetti con le vongole, tartare di tonno e orata al forno. Appena avrò tempo di scrvierle, certo. Al momento devo affrontare il gelo per accompagnare la quattrenne, che ha una vita sociale decisamente più vivace della mia, non che ci voglia molto, a un Dinosauro Party, festa a tema di compleanno. Poi si vedrà.

Le Faq di Fitu Faetu

Anni fa, quando restai incinta a sorpresa, mandai una mail a tutti gli amici con le Faq sulla mia gravidanza a dir poco inaspettata, per usare un eufemismo. E poi le pubblicai sul blog. Così avrei evitato di rispondere per settimane alle stesse domande. In omaggio alla scarsità di tempo e risorse che ci attanaglia, lo faccio anche qui.  Continua a leggere

Del perché apro un foodblog

Un po’ di tempo fa ho intervistato per Grazia Francesca Barberini. Lei, incinta di otto mesi, è stata deliziosa; sorridente, aperta, l’intervistata ideale. Anche quando, a una mia domanda ha risposto:

“I foodblog? Sono un po’ troppi. Ormai chiunque faccia una pastasciutta decente si sente in dovere di aprirne uno”.

Io ho annuito vigorosamente, con ampi cenni del capo. Come non essere d’accordo? Ma in realtà, poiché amo predicare bene e razzolare male (per esempio, tenendo corsi che suggeriscono di non usare frasi fatte e avendone appena scritta una delle più trite), stavo già pensando al mio foodblog. Continua a leggere