Capesante gratinate in 10 minuti

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Uno degli antipasti più amati a casa mia, che può diventare anche un secondo se aumentate il numero di conchiglie a testa. Facilissimo, buonissimo, eccetera.

Ingredienti

Una o più capesante a testa per ogni ospite, a seconda che vogliate fare un piccolo appetizer o qualcosa di più robusto. Il consiglio: abbondate comunque. Sono buonissime e una sola lascia insoddisfatti.
Olio evo
Pane grattugiato
Granella di pistacchio di Bronte
Sale all’arancia o sale mescolato a scorzette di agrumi non trattati
Pepe se vi piace

Preparazione

Staccate il mollusco dalla conchiglia, sciacquatelo velocemente sotto l’acqua fredda per eliminare sabbia e residui vari. Tamponatelo con la carta da cucina.
Eliminate il corallo (la parte rossa). Io vi suggerisco di non gettarlo: potete surgelarlo (se, come mi auguro, avrete acquistato capesante fresche e non decongelate) e poi usarlo, tritato finemente insieme ad aglio e prezzemolo, come base per un semplice sugo di pomodoro al profumo di pesce.
Lavate bene anche le conchiglie, asciugatele e ricollocate ogni mollusco in una conchiglia.
Preparate un misto con pangrattato, granella di pistacchio, un pizzico di sale all’arancia (oppure sale normale mescolato a qualche scorzetta di arancia, lime o limone non trattati) e se, vi piace, un filo di pepe (a me no). Le proporzioni tra il pane grattugiato e il pistacchio devono essere di 1/3 e 2/3. Poco pane, tanto pistacchio.
Cospargete ogni mollusco con questa mistura: un cucchiaino, non di più, per ognuno.
Irrorate con ottimo olio evo.
Accendete il grill a temperatura media, disponete le conchiglie sulla placca ricoperta di carta da forno, grigliate a temperatura media per 5-6 minuti.
Grigliate poco, altrimenti vi troverete con del chewing-gum al pistacchio. Piuttosto, tiratele fuori quasi crude e grigliate ancora qualche minuto, se è il caso, ma non esagerate mai con la cottura. Devono essere morbide morbide.

Enjoy.

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Tartare di pesce, le varianti

thumb_IMG_0857_1024La mia ricetta base per la tartare di pesce la trovate sempre qui. I miei consigli restano sempre validi: acquistare pesce freschissimo da un pescivendolo di fiducia, abbatterlo per almeno 72 ore in freezer a -18, condirlo poco per rispettarne gusto e profumo senza coprirli, scegliere in ogni caso un olio molto delicato, come il ligure o quello del Garda.
Qui trovate alcune varianti che ho provato nel tempo. Molto semplici, ma perfette se volete provare un sapore diverso.

Tartare di tonno con pistacchi e arancia: mescolare ai cubetti di tonno della granella di pistacchio di Bronte e delle sottilissime scorzette di arancia non trattata. Condire come al solito, ma con poco succo d’arancia al posto del limone. Guarnire con granella di pistacchio, qualche pistacchio intero e spicchi d’arancia pelati al vivo e tagliati a metà. Condimento ottimo anche per la tartare di salmone.

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Tartare di spada con taggiasche e datterini. Tagliare a pezzettini piccolissimi delle olive taggiasche denocciolate e un paio di datterini. Tritare finemente mezzo cipollotto o due anelli di cipolla di Tropea. Mescolate olive, datteri e cipollotto o cipolla ai dadini di spada. Condire a piacere, guarnire con un’oliva tagliata a rondelle e un anello di cipolla fatta stufare a fuoco bassissimo in una padella antiaderente con poca acqua e un pizzico di zucchero. Questa versione dà più carattere e gusto allo spada ed è perfetta anche per la tartare di ricciola.

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Variante della variante spada con taggiasche e datterini: guarnire con un paio di pomodori secchi tritati molto finemente.

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La tartare di pesce, facile e leggera

Dopo quella di carne, ecco come promesso la tartare di pesce. Decsamente uno dei miei piatti preferiti, che preparo spesso anche in vacanza al mare in Liguria, dove sono adesso, visto che ho un’ottima pescheria sotto casa.
E’ facile, leggera, profumata; a parte chi ha un’idiosincrasia verso il crudo, o verso il pesce (ditemi: come fate? Come vivete?) è perfetta per una cena estiva, come antipasto o secondo, basta variare le dosi. Continua a leggere

Due tartare di carne ma leggere, senza uovo

Io, l’ho già scritto ovunque: che sia carne o pesce, vivrei di crudo. Per cui almeno una volta alla settimana metto in tavola una tartare che però, se di carne, è rigorosamente senza uovo. Mi piace più leggera, poco condita, così come poco condito mangio il pesce.
Se vi informate prima sui gusti dei vostri ospiti, visto che il crudo non piace a tutti, è una soluzione perfetta per una cena; ovviamente dovete avere i mai-più-senza coppapasta per servirla al meglio, ma fatto quello, il secondo vi impegnerà giusto dieci minuti. Poi basta un bel contorno, come dicono le mamme e le zie (anche un’insalatona) e siete a posto.
Io vi racconto due tra le versioni che amo di più: a voi sbizzarrirvi con altri condimenti (se però sopra ci buttate la maionese, non venite a dirmelo).
E la prossima volta parliamo di tartare di pesce. Continua a leggere

Penne con i fiori di zucca

Che si sappia: l’orto sul balcone non ce l’ha solo Zio Burp. Ce l’ho anche io, ma un po’ più ridotto. Cioè, produce solo fiori di zucca, ma pazienza; noi li amiamo molto, sia che finiscano in frittelle, in frittate o in condimento – davvero fitu faetu – per la pasta. E proprio di questo voglio parlarvi oggi; un piatto profumato, leggero e velocissimo, che sa di estate. Continua a leggere